Seminario sulla Cannabis terapeutica Bologna 3 Febbraio 2019
A grande richiesta la Dr.ssa Molinari ha illustrato lo stato dell'arte sull'uso della Cannabis terapeutica.
Qualche stralcio degli argomenti trattati:
La Cannabis
La tassonomia ufficiale include la Cannabis nella famiglia delle Cannabacee o Cannabinacee, e suddivide questo genere in tre specie: Cannabis sativa, alta fino a tre metri e dalla forma piramidale; Cannabis indica, più bassa e con un maggior numero di rami e foglie; Cannabis ruderalis, alta al massimo mezzo metro e priva di rami. Queste non sono specie diverse dal punto di vista morfologico, sono in realtà delle varietà chimiche ovvero a differente contenuto di cannabinoidi (secondo altri invece , C. sativa, C. indica e C. ruderalis sono semplicemente sottospecie del genere Cannabis).
L'imperatore Shen Nung, padre della medicina cinese, considerava la canapa come componente attivo della sua farmacopea, e in uno dei più antichi testi di medicina fece una accurata descrizione di questa pianta (2700 a.C.). La medicina cinese si focalizzò principalmente sulle potenzialità curative della cannabis, dando ben poco peso a quelli che erano gli effetti secondari causati dalla sua assunzione. Il suo utilizzo, principalmente sotto forma di bevanda, era finalizzato alla cura di patologie dolorose, mentre sotto forma di fumo se ne faceva uso per la cura del mal di denti, di pustole o di lacerazioni al cavo orale...
Principi attivi
La resina può contenere a seconda dei casi più di 60 cannabinoidi, 100 terpenoidi, 20 flavonoidi. I cannabinoidi finora isolati si possono dividere in molti "tipi" chimici, i più noti dei quali sono: il cannabigerolo (CBG; 6); il cannabicromene (CBC; 5); il cannabidiolo (CBD; 7); il delta-9-THC (D-9-THC; 9); il cannabiciclolo; la tetraidrocannabivarina (THCV). Nelle varietà con effetti psicoattivi, la percentuale di THC può variare dal 7% al 27%.
Troviamo poi terpenoidi come beta-mircene; beta-cariofillene; d-limonene; linalolo; cineolo; alfa-pinene; alfa-terpineolo; terpinen-4-olo; p-cimene; borneolo; delta-3-carene; beta-farnesene; alfa-selinene; fellandrene; piperidina.
Infine sono presenti Flavonoidi come l'apigenina, la quercetina e la cannaflavina...
Il sistema endocannabinoide
I recettori cannabinoidi
I ricercatori scoprirono per la prima volta il sistema endocannabinoide nel corso di alcuni studi sugli effetti della Cannabis sul corpo umano. Sebbene non siano ancora state comprese tutte le funzioni dei recettori cannabinoidi, sappiamo però che essi nell'organismo dei mammiferi sono presenti in numero elevatissimo e in vari distretti, e che interagiscono con molecole prodotte dall'organismo stesso, gli endocannabinoidi, ma anche con gli esocannabinoidi, prodotti dalla pianta della Cannabis, che strutturalmente somigliano ai cannabinoidi endogeni...
Gli endo cannabinoidi e gli esocannabinoidi
Gli endocannabinoidi sono una classe di lipidi bioattivi. Essi hanno in comune la capacità di legarsi ai recettori cannabinoidi, gli stessi con cui interagiscono i fitocannabinoidi.
Il primo endocannabinoide ad essere stato identificato, nel 1992, è l'anandamide (AEA); esso agisce sul recettore CB1 e Cb2 e ha effetti molto simili a quelli del THC, ma la sua efficacia farmacologica e di 4-20 volte inferiore. Inoltre, la sua azione è di breve durata rispetto a quella del principale componente attivo della cannabis. In seguito è stato identificato il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), che agisce sia sul recettore CB1 che su quello CB2. Più recentemente sono stati identificati almeno altri tre cannabinoidi endogeni: il 2-arachidonil-gliceril-etere (noladin, 2-AGE), un analogo strutturale del 2-AG, la virodamina e la N-arachidonoildopamina (NADA). Questo ultimo, come l’AEA non si lega solo ai recettori CB1 e CB2, ma agisce anche sul recettore vanilloide (PV1).[enance L, Piomelli D, Glowinski J, Giaume C. Inhibition by anandamide of gap junctions and intercellular calcium signalling in striatal astrocytes. Nature. 1995 Aug 17;376(6541):590-4. ]...
In uno studio condotto su 22 cani con artrosi, il CBD è stato usato come olio di CBD, contenente 10 mg/ml di CBD ( ma anche 0,27 mg/ml di THC e circa un ulteriore 0,5 mg/ml di altri composti cannabinoidi minori), alla dose di 2 mg/kg 2 volte al di. L'emivita del CBD si è dimostrata piuttosto breve, (4-5 ore) rendendo necessaria la somministrazione ogni 12 ore, anche se gli autori suggeriscono un intervallo di somministrazione più breve per ottenere miglior risultato (2 mg/kg 3-4-volte al di), intervallo di tempo che non è stato attuato sia per motivi di compliance del proprietario (l'olio di CBD ha miglior biodisponibilità se somministrato durante un pasto) sia per i costi ritenuti troppo elevati del dosaggio 8 mg/kg die. Al dosaggio proposto comunque i cani hanno avuto un miglioramento del dolore, ma non della zoppia associata a osteoartrite. I ricercatori segnalano anche un aumento rilevante della ALP associato alla somministrazione di olio di CBD. [Front Vet Sci. 2018 Jul 23;5:165. doi: 10.3389/fvets.2018.00165. e Collection 2018.Pharmacokinetics, Safety, and Clinical Efficacy of Cannabidiol Treatment in Osteoarthritic Dogs.Gamble LJ1, Boesch JM1, Frye CW1, Schwark WS2, Mann S3, Wolfe L4, Brown H5, Berthelsen ES1, Wakshlag JJ1.]...
Il THC
Il delta-9-tetraidrocannabinolo (detto comunemente THC, delta-9-THC o tetraidrocannabinolo) è uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis. Sono noti vari isomeri del THC, 2 dei quali presenti naturalmente nella cannabis. Il più rilevante è l'isomero (-)-trans, noto farmacologicamente come "dronabinol". Il Dronabinol è il termine registrato della variante sterochimica del delta-9-THC, denominato (-)-trans-delta-9-tetraidrocannabinolo: è commercializzato negli USA della Unimed Pharmaceuticals come Marinol, ma è disponibile anche nell'Unione europea come farmaco generico (Dronabinol)...
CBD
ll cannabidiolo (CBD) è un metabolita della Cannabis sativa. Ha soprattutto, secondo alcuni studi, effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori, inoltre favorisce il sonno ed è in grado di ridurre la pressione endooculare.
L’assorbimento per via orale è basso e variabile, essendo esposto all’effetto di primo passaggio epatico, mentre più consistente e ripetibile è l’assorbimento polmonare (es. vaporizzazione, aerosol). Il CBD è una sostanza oleosa, si distribuisce in tutto il corpo e soprattutto nei tessuti grassi, ed ha un elevato volume di distribuzione (come d'altra parte anche il THC). Viene metabolizzato dai citocromi epatici, principalmente CYP 3A4 e 2C19, ed i metaboliti idrosolubili vengono escreti nelle feci e nell’urina...
Approvvigionamento da parte del farmacista e modalità di prescrizione
Approvvigionamento
L’acquisto della materia prima, necessaria per l’allestimento, può avvenire attraverso due differenti modalità: „
- importando la materia prima tramite Ministero della Salute olandese Bureau voor Medicinale Cannabis „
-- acquistando le materie prime in Italia da un grossista autorizzato all’importazione o da un produttore autorizzato (Stabilimento Chimico Farmaceutico, al momento per la sola cannabis FM2).
Nel primo caso, il medico fa pervenire in originale la ricetta non ripetibile alla Farmacia preparatrice con la richiesta di importazione opportunamente compilata. Il Farmacista invia al Ministero della Salute-Ufficio Centrale Stupefacenti (UCS)- la copia della ricetta medica e la richiesta di importazione, nella quale devono essere riportate le seguenti informazioni....
Nel secondo caso: il medico fa pervenire in Farmacia la ricetta non ripetibile in originale. Il farmacista compiuto l'iter burocratico, prende in carico la materia prima e si occupa della preparazione del farmaco galenico.
La stabilità dell’estratto oleoso, per l’instabilità dei principi attivi, è di 30 giorni a temperatura 2-8 gradi. L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente condotto uno studio sulla valutazione della concentrazione e la stabilità dei principi attivi della cannabis nel decotto e nell’olio. L’estrazione oleosa, permette un’estrazione di cannabinoidi, soprattutto di THC, decisamente maggiore rispetto all’estrazione in acqua. Inoltre il preriscaldamento permette una maggior decarbossilazione dei composti acidi, con maggior estrazione di cannabinoidi e maggior perdita della frazione terpenica, migliorando pertanto l’azione terapeutica.
fonti bibliografiche
[Front Vet Sci. 2018 Jul 23;5:165. doi: 10.3389/fvets.2018.00165. e Collection 2018.Pharmacokinetics, Safety, and Clinical Efficacy of Cannabidiol Treatment in Osteoarthritic Dogs.Gamble LJ1, Boesch JM1, Frye CW1, Schwark WS2, Mann S3, Wolfe L4, Brown H5, Berthelsen ES1, Wakshlag JJ1.]
A BREVE PROPORREMO 2 DATE DI REPLICA DEL SEMINARIO VISTO IL GRANDE INTERESSE
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